Moda e Gatti -GRACE CODDINGTON-
Grace Coddington è una leggenda. Lo sanno gli operatori del settore Moda, abituati a vedere la sua chioma rossa in prima fila alle sfilate.
Lo sa il grande pubblico, che ha imparato a conoscere il suo lavoro dalle pagine di Vogue America, dove per 28 anni come direttore creativo ha raccontato meravigliose storie fatte di immagini, dettando al mondo gusto e stile.
Coddington è nata il 14 aprile 1941, ed i suoi genitori erano due albergatori sull'isola di Anglesey, nel Galles. Il suo interesse per la Moda iniziò durante l'adolescenza, quando aspettava con impazienza l'uscita di ogni nuovo numero della rivista Vogue. La Coddington viveva lontanissima dalle Boutique dei grandi stilisti, e quindi Vogue era il suo unico contatto con il mondo della moda. All'età di diciassette anni riesce a vincere un concorso per giovani modelle organizzato proprio dalla rivista, ed inizia a posare per Vogue.
All'età di ventisei anni, Grace Coddington ha un incidente automobilistico che la lascia sfigurata, ed è costretta a sottoporsi ad alcuni interventi di chirurgia plastica. Due anni dopo l'incidente, all'età di ventotto anni, viene intervistata dall'editrice di Vogue Beatrix Miller, e viene assunta come editrice junior. Dopo diciannove anni nel ruolo di Photo Editor con Vogue britannico, si trasferisce a New York per lavorare per Calvin Klein. A luglio 1988, si unisce ad Anna Wintour in Vogue America, diventando direttrice creativa della rivista.
Un grande amore quello di Grace per i gatti che la porterà anche a disegnare delle vignette di vita quotidiana con i suoi gatti e raccoglierle, nel 2006, in un libro con un titolo a trabocchetto
“The Catwalk Cats”
Tradotto in italiano diventa Passerella di Gatti perdendo il simpatico gioco di parole.
Ha collaborato con Louis Vuitton realizzando la capsule collection “Catogram“, disegnata in collaborazione con Nicolas Ghesquière, direttore artistico della maison francese, la stessa Coddington ha dichiarato che il progetto è ispirato dal suo libro “Catwalk Cats”, rivisitato per l’occasione.