Anna Magnani e l'amore per gli animali

Nannarella diceva:  “Io e la gente ci capiamo pochino, alle feste preferisco la solitudine, per riempirmi la serata bastano due gatti che giocano sul tappeto”.  E di gatti ne aveva tanti: in casa e in strada.

Anna Magnani era anche una grande amante dei cani e degli animali in genere oltre che orgogliosamente “Gattara”.

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La Musa del neorealismo cinematografico abitava non lontano da largo di Torre Argentina, dove ora sorge una delle più celebri colonie feline protette della capitale. E proprio a Torre Argentina, quando era libera dagli impegni di lavoro, si recava per sfamare i randagini che vivevano tra i ruderi di questa area sacra dell’antica Roma.

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Anche lei, come tutte le gattare, si muoveva silenziosa, preferibilmente  nel buio della sera  sfamando e coccolando i gatti senzanessuno. Un amore di certo ricambiato dai piccoli assistiti con devozione, fusa e strusciatine.

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Un giorno rispose così a chi l’ha intervistava: “Chi ammiro io? Vuole dei nomi? No, è meglio che le dica che cosa ammiro. Io rispetto il talento, il vero talento che è tutto il contrario dei bluff; la fedeltà, la vera fedeltà che è tutto il contrario dell’amicizia superficiale e passeggera; e la sincerità, persino la crudele sincerità che è tutto il contrario dell’ipocrisia. Ecco che cosa ammiro io”. In poche parole: la  fedeltà e  la sincerità  di cui sono capaci forse solo gli animali.

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